Link Molto Belli: Il Brasile è dritto
Dopo una settimana di maggese, rieccomi qui, fresco come una rosa1.
Io sono Pietro Minto, questa è LMB, la consueta marmellata di internet del sabato. Per gli audiofili tra di voi c’è anche il mio mini-podcast Ti mando un vocale, da ascoltare su:
O dove pare a voi.
E cominciamo!
Un notevole caso di “colonialismo fatto con il righello”: i confini del Brasile coloniale nel 1534, sotto i portoghesi.
Per il sviluppatori di videogame le porte sono ancora un problema.
Un post sulla “cultura della raffinatezza” mostra come tutto – lo sport, la grafica, la moda, il design – sia diventato più ordinato negli ultimi vent’anni. Qui la prima parte, poi la seconda.
“I think there’s a formula to understand what’s going on with all these things; I call it YOLO ZIRP SWAG. Let’s start here: in the YOLO ZIRP SWAG world (I’ll explain the terms in a bit), enormous wealth can be created out of seemingly nothing.”
Stiamo vivendo un periodo storico strano, quello della gente che diventa ricca a caso. Ne avevo scritto anch’io su queste pagine.
Un profilo TikTok dedicato alle cose strane di Google Maps.
Strofa-ritornello è roba da boomer: la struttura del pop è cambiata.
Come si dovrebbe gestire un ristorante intergalattico? Grandi discussioni.
Stacchetto
Rompiamo il ritmo con alcuni video molto importanti. Fidatevi. Questo, ad esempio. Ma anche questo. E poi questo.
Ma torniamo a noi
I comuni “bianchissimi” d’Italia, dove oltre il 10 per cento delle abitazioni non ha nessuna possibilità di connessione ad internet. Nemmeno durante la pandemia. Mamma mia.
I “xenobot” sono forme di vita programmabili che non sappiamo nemmeno descrivere bene. Sono fatti con un algoritmo di 12 righe.
Darwin uno di noi:
Il 2021 può essere più stupido del 2020, ovvero: gli NFT.
Preziosi VHS per film che non si trovano in altri formati perché internet ha tradito la sua promessa originale di essere una grande biblioteca aperta a tutt.
Infine,
questa settimana ho intervistato Lorenzo Ghetti del progetto A.P.R.I. in una di quelle newsletter che riceve solo chi si abbona. È la prima edizione di una nuova rubrica d’interviste chiamata “Interrogatorio”. Questo numero lo potete leggere liberamente ma se viva di abbonarvi…
Ed è tutto. Ciao!
Citation needed.