Scusami per quanto segue ma ho una fissazione per le immagini a 1bit (2 colori) in questo periodo. ^_^
La versione originale del capolavoro di Geoff Crammond "The Sentinel" purtroppo non era a due colori, essendo stata rilasciata per il BBC Micro. Le immagini che l'artista riproduce credo vengano dal porting effettuato per lo Spectrum, che era proprio a due colori. In effetti queste sembrano addirittura meglio dell'originale, assumono un'aria surreale e metafisica che quasi ricorda la trasmissione disturbata proveniente dal futuro del "Signore del Male" di Carpenter.
sono un'insegnante (di Italiano, Storia e Geografia) e mi chiedo spesso come utilizzare le intelligenze artificiali a scuola. A mio parere, innanzitutto, non bisognerebbe censurarle o evitare di parlarne, ma fare esattamente il contrario: integrarle nella didattica e valutare insieme alle classi opportunità, limiti e rischi, in un esercizio continuo e in un'ottica di arricchimento reciproco.
Nel concreto, in ambito umanistico, secondo me possono servire:
1) come strumento di sostegno linguistico per studenti che stanno apprendendo l'italiano (molto utili per arricchire e rinforzare il lessico, per esempio, così come per approcciare testi complessi), e più in generale come strumento di studio (per traduzioni; riassunti; ricerche rapide; approfondimenti su temi interessanti; esplorazione del mondo e delle carte geografiche...);
2) come strumento di analisi critica dei testi. Mi vengono in mente attività come: distinguere articoli o testi narrativi generati dall'IA da quelli scritti da esseri umani; oppure chiedere all'IA di tradurre un brano e poi confrontare la sua versione con le traduzioni a opera della classe. Il tutto secondo me diventa particolarmente efficace se nella fase finale delle attività si propone un dibattito aperto, con i testi proiettati alla LIM;
3) come strumento per appassionarsi alla lettura. Penso alle infinite possibilità di connessione con altri libri, epoche e culture, per non parlare dei collegamenti che si possono generare con musica, arte e altre aree d'interesse. Banalmente: se ho letto un libro che mi piace su un argomento che sento particolarmente vicino, posso chiedere all'IA di consigliarmi letture (o forme d'arte) simili per sensibilità e/o tematiche, magari esplorando altre aree geografiche e i contesti storici in cui sono nate.
4) come strumento per imparare a scrivere meglio. Come? Sicuramente esercitandomi nella scrittura di prompt (fondamentali nell'interazione con le IA). Nell'ottica dell'autocorrezione e dell'automiglioramento, posso anche usare le IA per rendere più interessanti o efficaci i miei testi, sempre attraverso l'analisi critica di quello che leggo. L'obiettivo dovrebbe essere quello della consapevolezza: imparare a saper scegliere la versione migliore per me, in quel contesto e in quel dato momento.
Ecco, queste sono le prime cose che mi sono venute in mente: non so se ci sia qualche spunto che possa tornarti utile...
ma poi siamo sicuri che quella della partitura di Badalamenti sia una coincidenza?
Dedicherò più tempo di quanto sia necessario a raggiungere una dignitosa soglia di sprezzatura.
Veramente bella la cover di Solaris.
Scusami per quanto segue ma ho una fissazione per le immagini a 1bit (2 colori) in questo periodo. ^_^
La versione originale del capolavoro di Geoff Crammond "The Sentinel" purtroppo non era a due colori, essendo stata rilasciata per il BBC Micro. Le immagini che l'artista riproduce credo vengano dal porting effettuato per lo Spectrum, che era proprio a due colori. In effetti queste sembrano addirittura meglio dell'originale, assumono un'aria surreale e metafisica che quasi ricorda la trasmissione disturbata proveniente dal futuro del "Signore del Male" di Carpenter.
Grazie!
Ciao Pietro,
sono un'insegnante (di Italiano, Storia e Geografia) e mi chiedo spesso come utilizzare le intelligenze artificiali a scuola. A mio parere, innanzitutto, non bisognerebbe censurarle o evitare di parlarne, ma fare esattamente il contrario: integrarle nella didattica e valutare insieme alle classi opportunità, limiti e rischi, in un esercizio continuo e in un'ottica di arricchimento reciproco.
Nel concreto, in ambito umanistico, secondo me possono servire:
1) come strumento di sostegno linguistico per studenti che stanno apprendendo l'italiano (molto utili per arricchire e rinforzare il lessico, per esempio, così come per approcciare testi complessi), e più in generale come strumento di studio (per traduzioni; riassunti; ricerche rapide; approfondimenti su temi interessanti; esplorazione del mondo e delle carte geografiche...);
2) come strumento di analisi critica dei testi. Mi vengono in mente attività come: distinguere articoli o testi narrativi generati dall'IA da quelli scritti da esseri umani; oppure chiedere all'IA di tradurre un brano e poi confrontare la sua versione con le traduzioni a opera della classe. Il tutto secondo me diventa particolarmente efficace se nella fase finale delle attività si propone un dibattito aperto, con i testi proiettati alla LIM;
3) come strumento per appassionarsi alla lettura. Penso alle infinite possibilità di connessione con altri libri, epoche e culture, per non parlare dei collegamenti che si possono generare con musica, arte e altre aree d'interesse. Banalmente: se ho letto un libro che mi piace su un argomento che sento particolarmente vicino, posso chiedere all'IA di consigliarmi letture (o forme d'arte) simili per sensibilità e/o tematiche, magari esplorando altre aree geografiche e i contesti storici in cui sono nate.
4) come strumento per imparare a scrivere meglio. Come? Sicuramente esercitandomi nella scrittura di prompt (fondamentali nell'interazione con le IA). Nell'ottica dell'autocorrezione e dell'automiglioramento, posso anche usare le IA per rendere più interessanti o efficaci i miei testi, sempre attraverso l'analisi critica di quello che leggo. L'obiettivo dovrebbe essere quello della consapevolezza: imparare a saper scegliere la versione migliore per me, in quel contesto e in quel dato momento.
Ecco, queste sono le prime cose che mi sono venute in mente: non so se ci sia qualche spunto che possa tornarti utile...
Grazie per lo spazio,
Sara