Ciao,
mi chiamo Pietro Minto, questo è il mio libro e questa è Link Molto Belli, una newsletter che esce ogni dannato sabato e contiene link e altre cose. Questa settimana abbiamo uno speciale, evvai! Buona lettura.
Una “mappa immaginaria della penisola coreana unificata nel 2000 D.C.”, dice la didascalia. Qui grande.
Curiosità sul numero 142857.
“The Internet today feels emptier, like an echoing hallway, even as it is filled with more content than ever”: Kyle Chayka dice che internet non è più divertente.
Per il Post mi sono immerso nella fanghiglia radioattiva dei libri generati con le IA che si trovano su Amazon.
Un manuale con un sacco di dettagli sulle mascotte di McDonald’s (via).
A proposito dei fatti dell’ultima settimana, mi sento solo di unirmi al coro di chi ha trovato che il panorama social odierno sia più ostile alla copertura degli eventi live. Sia chiaro, su Twitter c’è ancora gente che fa ottimo lavoro: la novità è che questo va cercato più di prima (pare che organizzarsi con delle liste di follower aiuti) e bisogna vedersela con un ammasso di stronzate più minaccioso del solito. Non che prima non ci fossero fake news eh!, ma l’assenza di moderazione della gestione Musk ha reso l’hellsite più infernale, specie a chi non segue le notizie sui social per lavoro. A tutto questo si aggiunge la questione della monetizzazione, che permette alle peggiori teste di cazzo di fare soldi anche con tweet incendiari e falsi. Dice: “Ma chi se ne frega di Twitter? Vai avanti con la tua vita, scemo”. Che modi. Tutto sommato avete ragione ma il rapporto tra media e Twitter è sempre stato intimo, morboso, e riabituarsi è difficile, anche perché tutto il resto è TikTok. Ad ogni modo, l’approfondimento della settimana non è su questo, è su MrBeast.
Jimmy sta chiudendo la bocca. Ripeto: Jimmy sta chiudendo la bocca
Da bravo 36enne che passa troppo tempo su internet, sono ossessionato da MrBeast, aka Jimmy Donaldson, statunitense classe 1998, a capo di quello che è il più grande canale di YouTube (escluso quello di T-Series, etichetta discografica e casa di produzione cinematografica indiana) con 195 milioni di iscritti e decine, se non centinaia, di video che superano le 100 milioni di visualizzazioni. Pochi mesi fa il New York Times Magazine ha pubblicato un ritrattone del nostro e anch’io ne avevo scritto qui. Per chi si fosse distratto, comunque, ecco un piccolo riassunto.
Breve bio del nostro:
Jimmy fa video su YouTube da sempre, alle superiori passava le giornate a chattare con suoi amici, studiando la durata dei video, le tecniche di montaggio, le thumbnail (le immagini d’anteprima);
Il 2017 è l’anno della svolta: a gennaio pubblica un video in cui conta da 1 a 100mila in circa 24 ore; a giugno si fa dare 10mila dollari da uno sponsor che poi regala al primo senzatetto che incontra per strada; ad agosto si registra mentre ripete “Logan Paul” 100mila volte;
Nel 2021, dopo l’enorme successo di Squid Game, riproduce le terribili prove della serie Netflix in un game show costato tre milioni e mezzo di dollari, che ad oggi ha più di 500 milioni di views.
Nel corso degli ultimi anni MrBeast sembra aver trovato la quadra del video di successo, con un montaggio serrato e l’asticella economico-assurda sempre più alta. Le sue thumbnail seguono norme redazionali rigide, con colori accesi, fotomontaggi ad effetto e il volto di Jimmy sempre in bella vista. (A curarle, a quanto pare, è un esperto di thumbnail.)
Le emozioni – e le smorfie – più utilizzate in queste immagini sono: a) lo stupore (con bocca aperta) e b) quello che potremmo definire l’impegno, lo sforzo, che si accompagna a un ghigno a denti stretti, bianchissimi. Da notare anche la strana grammatica dei titoli (tipo: “Steal This $100,000 Diamond, You Keep It”).
Lo scorso settembre, Jimmy ha condiviso su Twitter i risultati di un test di tipo A/B che ha effettuato su YouTube: in pratica ha mostrato due diverse thumbnail per lo stesso video a due pubblici diversi, monitorandone la reazione. I risultati son stati chiari: “Ho chiuso la bocca su tutti i miei video e il tempo di visualizzazione è aumentato sempre lol”. Da allora ha cambiato strategia, modificando molte thumbnail.
Edvard Munch raccontò di aver avuto l’ispirazione per L’urlo camminando con due amici durante il tramonto, quando sentì “un urlo vasto e infinito attraverso la natura”. Prima del celebre quadro, realizzò un’opera preparatoria, intitolata Disperazione (1892): il panorama è lo stesso, il ponte pure, ma la figura umana è di tre quarti, senza volto e senza bocca (che immaginiamo comunque chiusa).
Secondo il critico Peter Schwenger, nell’Urlo Munch “dipinse l’orrore più che l’urlo; e il suo quadro ci serve nel modo migliore come modo per definire ciò che è quasi urlo, pur non essendolo, in ultima istanza”.
C’è un racconto assolutamente terrificante di Harlan Ellison in cui un supercomputer impazzito imprigiona e tortura per secoli un povero disgraziato, riducendolo a una poltiglia immortale per i suoi folli esperimenti. La frase con cui si conclude è anche il titolo dell’opera: “Non ho bocca, e devo urlare” (I Have No Mouth, and I Must Scream).
Allo stesso modo – ehm – la bocca aperta di MrBeast è quasi un urlo di gioia, quasi una smorfia di stupore, pur non essendo nulla di tutto questo. Essa è solo la punta di una piramide sofisticatissima di intrattenimento pensata per farci cliccare, e guardare, senza mai capire quali emozioni trasmetta Jimmy, al di là della fame di viralità. Ha una bocca ma non può urlare.
Dopo un approfondimento simile ci vuole una GIF (via).
Il merch letterario fighetto dei cappellini e magliettine con i nomi delle scrittrici – o, per dirla come gli americani, che stanno già cercando di farci un business, il litcore.
Infine,
Ed è tutto. Ciao.
I have no mouth and I must scream fu anche adattato in un videogioco (di sicuro lo sai) che forse non avrei dovuto giocare da ragazzino. Madonna che incubi.
Uso Youtube dal 199x e non avevo idea di chi fosse questo MrBeast. Catso, sto veramente invecchiando.