I raga in limo.
Ho una strana fascinazione per l’album Beatles for Sale, uscito nel dicembre del 1964, l’anno della Beatlemania, della British Invasion, dell’Ed Sullivan Show, di A Hard Day’s Night – album e film – e di un tour mondiale estivo. Vorrei ci fosse una voce di Wikipedia dedicata a “il 1964 dei Beatles” da consultare quando mi sento di fare troppe cose assieme (lol mai).
Beatles for Sale (da qui in poi BfS) mi affascina perché è l’album più brutto del gruppo, un’accozzaglia di brani “ok” con qualche cover stanca e alcuni dei peggiori originali dei fab four. È un momento delicatissimo nella storia della band, di estremo burnout e distrazione, di scarsa ispirazione e troppe gozzoviglie. In chissà quanti universi paralleli, BfS è stato l’inizio del declino artistico della band, gonfia di droga e alcol e pillole, pronta a seguire la stessa traiettoria del loro beniamino Elvis.
Mamma mia.
E invece, l’anno successivo, arriva Help! (album + film), LP che include anche una cosina chiamata “Yesterday”; qualche mese dopo, poi, il loro primo vero album “maturo”, Rubber Soul. I Beatles entrano nell’iperspazio. Due anni dopo, John si sarebbe vestito da tricheco. Tre anni dopo, sarebbero andati in India. Quattro anni dopo, sarebbero finiti. Tutte cose che sono successe anche grazie alla sconvolgente mediocrità di BfS, la bolla d’aria con cui il gruppo ha tirato un sospiro di sollievo, salvandosi la vita.
La situa a Melbourne all’arrivo del gruppo durante il tour di quell’anno. (Tratta da questa bellissima compilation di foto.
BfS permette di vedere il lato umano del mito – come se si scoprisse un affresco di Piero della Francesca che fa oggettivamente cagare perché Piero “non se la sentiva”. Questo feticcio per le crepe nei monoliti mi spinge spesso a chiedermi quale sia la canzone peggiore dei Beatles, al netto di palesi riempitivi come “Maggie Mae”, “Wild Honey Pie” o “Revolution 9” (lol, sì, l’ho scritto).
Da ammiratore di George, devo a malincuore puntare il dito su alcune delle sue primissime creazioni (“Don’t Bother Me” non piaceva nemmeno a lui: sarebbe comunque migliorato presto), anche se “Maxwell’s Silver Hammer” di Paul rimane ancora osservata speciale.
Porgo la domanda a voi, quindi: quali sono le peggiori canzoni dei Beatles?
Le mie nomination:
“It’s Only Love”, Help!, 1965;
“Baby’s in Black”, Beatles for Sale, 1964 (vedi sopra);
“Little Child”, With The Bealtes, 1963;
“It’s All Too Much”, B-side poi scaricato sulla OST di Yellow Submarine, 1968;
“Maxwell’s Silver Hammer”, Abbey Road, 1969;
Menzione speciale CANCELLED: “Run For Your Life”, Rubber Soul, 1965.
Rispondete nei commenti, ovvero rispondendo a questa mail. Ne faremo una playlist CURSED. Grazie.
Noi ci rivediamo a breve. Grazie!
Tra le peggiori in assoluto, una che non riesco proprio ad ascoltare è I Wanna be your man, perfido regalo agli Stones. Non ce li vedo a regalare All my loving o She loves you.
Little child abbastanza banale.
Scontata ma per bambini Yellow Submarine e a pari merito Maxwell e The continuing story of Bungalow Bill il cui unico pregio, quando finalmente lo strazio finisce, e di lasciare lo spazio a While my guitar gently wheeps.
Credo I'm happy just to dance with you. E solo perché non hanno mai fatto Obladi Oblada in tedesco. (It's only love è stupenda😢)