Ehi ehi, questa è Meraviglie, la versione elaborata di Link Molto Belli. Di solito per riceverla bisogna abbonarsi ma siccome siamo a fine anno (e decennio), eccola aperta a tutti.
Detto questo, ecco i dieci articoli che più mi hanno colpito, affascinato e rovinato la giornata in questo discutibile 2019. A seguire, poi, una selezione di cose pazze dal decennio. Sono perlopiù in inglese, lo so. Buona lettura.
La top 10 maledetta
“The 2010s Broke Our Sense Of Time” di Katherine Miller per Buzzfeed: social media, internet, ansia e tutto il resto hanno sciolto lo spaziotempo, reso assurde le distinzioni generazionali e creato un mondo in cui tutto è sempre immanente;
“Chapter 16: How to Build a Pyramid” di Jimmy Maher: è quello che dice, un’agile guida alla costruzione di una piramide, qualora dovesse servire;
“I tried to glitch the simulation and all I got was a bottle of pee” di Tamlin Magee per The Outline: WOW WOW WOW. Avete presente la teoria della simulazione, quella secondo cui l’universo è generato da un megacomputer? Ecco, e se fosse possibile romperla, quella simulazione? C’è chi ci prova;
“Why did we wait so long for the bicycle?” di Jason Crawford: la risposta a una domanda molto particolare, ovvero perché ci abbiamo messo così tanto tempo a inventare la bicicletta;
Aerei che scompaiono: un documentario breve.
“Il declino di Roma” di Luca Dammicco per Il Tascabile: alle radici della crisi della Capitale, con tanto di belle foto.
“This Is How Google Will Collapse” di Daniel Colin James per Hackernoon: qui siamo alla speculazione ma è un post a cui ho pensato spesso negli ultimi tempi. Si parla del “Modello Google” e delle fragilità che presenta in un contesto tecnologico in continua evoluzione. Della serie “Anche Google può chiudere, prima o poi 😇”;
“It Could Be the Age of the Chicken, Geologically” di James Gorman per The New York Times: ogni giorno miliardi di galline vengono mangiate in tutto il mondo. Le conseguenze geologiche sono notevoli;
Brian David Gilbert è un raggio di speranza nel www del 2020. Qui rappa tutti i Pokémon in un video assolutamente incredibile.
“Shade” di Sam Bloch per PLACES: un pezzo sull’ombra e il sollievo dal solleone, una questione ormai di classe;
“Donald Trump Is Stuck In A Human Centipede Of Boomer Memes” di Ryan Broderick per BuzzFeed: il lavoro di Broderick sugli effetti psicologici, politici e culturali delle teorie cospiratorie su Trump, il suo entourage ed elettorato è pazzesco.
Links potentissimi da un decennio discutibile
Come riassumere un decennio? E soprattutto: perché farlo? Perché alcuni eventi lasciano ricordi simili a strisci su una carrozzeria. Magari non sono nemmeno piacevoli, ma son lì, e ormai fanno parte del tutto. Ho pensato agli articoli, post, video e link in genere che più mi hanno scalfito il cervello in questi anni. Ecco i primissimi che mi sono venuti in mente:
“The Agency” di Adrian Chen per The New York Times Magazine: fake news, troll, russi, putin e nazisti. In questa storia c’è tutto, ed è uscita nel 2015, quando tutte queste parole non erano ancora emergenza mondiale. Enorme Chen;
“What Came Before the Big Bang?” di Alan Lightman per Harper’s: cosa c’era prima del Big Bang? 😍;
“I Ate An Apple” di A Dog per Gawker: ve lo ricordate quando su Gawker (RIP) c’era un blog scritto da un cane? Io sì <3;
Bill Wurtz ha pubblicato il video più divertente di YouTube: è una storia del mondo.
“The Movie Set That Ate Itself” di Michael Idov per GQ: questo articolo su un DAU, film pazzissimo, l’ho letto nel 2011 e mi fa ancora rabbrividire. Nel frattempo il film è uscito e non l’ho visto;
Colors, puntata di Radiolab: se non avete mai ascoltato Radiolab, beati voi, andate subito a cominciare. Ci sono tantissime puntate definitive ma questa è la puntata-modello, specie per l’utilizzo del medium radiofonico per parlare di… colori. Matti;
Altro podcast, Welcome To Nightvale. Puntata pazzesca.
Ed è tutto per gli anni Dieci! Speriamo di limitare i danni per il decennio venturo!
Se cercavate un modo di spendere la mancetta di nonna, perché non sbloccare un 2019 pieno di Meraviglie?
Buon anno,
Pietro