Ciao,
sono Pietro Minto e non so se Twitter arriverà a mangiare il panettone. Ma cominciamo con i link!
Di quanti Vietnam sei distante dal Vietnam? Ci pensi mai? (via)
“While I’m digging in the tunnel the elves will often come to me with solutions to my problem”: la moda dei buchi.
Gli artisti che vengono usati come riferimenti dalle IA che producono immagini. Non sono mica tanto contenti.
“Ha” is much easier to send in morse code than LOL or ROFL:
HA: •••• •−
LOL: •−•• −−− •−••
ROFL: •−• −−− ••−• •−••
Moda piatta.
Un tizio è riuscito a trovare uno dei server che Netflix usa per distribuire i suoi contenuti e velocizzare il download. Lo ha anche aperto, se vi interessa.
Youtuber cinese che ha trasformato un iPhone in un iPhone PIEGHEVOLE funzionante (attivate i sottotitoli).
Un grande (e bravo) critico di Elon Musk spiega quando ha smesso di credere alle sue stronzate.
Cose fatte questa settimana: per il Post ho scritto una cosa lunga sulle auto che si guidano da sole (che, in realtà, non si guidano da sole). Su Linkiesta, Meta che non se la passa benissimo. Per il Foglio, la questione Mastodon.
(Poi ho fatto anche altre cose. Se volete che faccia qualcosa per voi, scrivetemi rispondendo a questa mail.)
LAN Party è un libro fighetto che racconta l’estetica pazzesca dei Lan party.
“Ho allenato l’algoritmo di TikTok a consigliarmi video che sembrano sogni”: vero.
“Chissà come vanno le cose su Tumbrl!” *apre questo link* “Ah, benissimo”.
Un uomo, un solo pensiero: fare il giocoliere a gravità zero.
Infine,
Ed è tutto. A sabato prossimo, ciao.
Ti prego, la moda dei buchi mi ha fatto venire in mente il film Vivarium. Ad un certo punto del delirio il protagonista si mette a scavare un buco, letteralmente, nel giardino di casa per sfuggire alla situazione.
Bellissimo.
McCartney e Rubin sono meravigliosi