Ciao,
sono Pietro Minto, questa è Link Molto Belli e oggi vi voglio raccontare di un mio esperimento fatto su TikTok. Prima però i links. Buona lettura!
Una “selenografia” (un tipo di mappa che studia la superficie della Luna) realizzata da Johannes Hevelius nel 1647, in cui la Luna ha una questione balneare tutta sua.
Dimensions.com è un sito con le dimensioni di tutto quanto: dai mobili IKEA agli insetti.
Il dominio internet dell’Afghanistan, .af, è molto ricercato perché “af” è l’abbreviazione di “as fuck”, slang americano che si usa per sottolineare una qualità (“this panda is hungry as fuck”). Problema: dal 2021 i Talebani si sono ripresi il paese e, dopo anni di inattività, sono tornati a controllare il dominio. Tra le prime vittime delle purghe digitali talebane, “queer.af”, un’istanza Mastodon dedicata alla comunità LGBTQ.
La mappa circolare della metropolitana di Londra.
Questa qui sotto è una delle immagini che accompagnavano un articolo scientifico pubblicato (e ritirato in seguito al merdone di questi giorni) dalla rivista scientifica Frontiers. Erano tutte state generate con le IA (MidJourney) e vi assicuro che questa è la più normale: qui le altre.
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Un’intensa settimana da content creator su TikTok
La scorsa settimana, quasi per caso, mi è venuta in mente un’idea per un TikTok. Ci avevo già provato qualche mese fa parlando di NFT ma il format non era chiaro nemmeno a me e mi son fermato subito. Poi ho visto una mappa molto strana – di quelle che metto ogni settimana qui – e ho pensato che sarebbe stato bello parlarne ai giuovani. Ne è nata una serie di video intitolata “Mappe allucinanti” che è sfuggita completamente al mio controllo e in una settimana ha raggiunto le centomila visualizzazioni.
“Sì, quello sono io. Forse vi starete chiedendo come abbia fatto a trovarmi in questa situazione.”
Il primo video della serie (il secondo partendo dal basso, nell’immagine) è andato sin da subito bene, superando in un giorno le mille visualizzazioni (quello sugli NFT era fermo da mesi a 400 circa); il successivo è andato ancora meglio e così il terzo, che è partito benissimo per poi fermarsi (è tuttora quello con meno views della serie). Ma è col quarto che le cose si son fatte strane: quasi 10mila views nelle prime 24 ore, con una crescita continua e bizzarra per un video sulle origini di Manhattan, fino a sfiorare le 80mila nel momento in cui scrivo.
È stata – ed è tuttora – un’esperienza strana. Dieci anni in un’industria paludosa come quella dei media non mi hanno esattamente preparato all’improvvisa amplificazione algoritmica o all’essere percepito anche solo per due ore. Il pubblico indigeno, poi, è estraneo alle bolle che intercetto di solito con Link Molto Belli (nell’ordine: pubblicità; editoria; grafica; altri freak), cosa che rende tutto più bizzarro. Un affaire privato, che ora sapete anche voi.
La velocità e l’intensità del fenomeno mi ha ricordato dell’esistenza di “un bottone segreto” chiamato “Heating” con cui TikTok decideva la viralità di un contenuto. Non è quello che è successo a me, ovviamente, questi numeri non sono così alti, ma in questi giorni mi sono comunque sentito toccato, travolto, dall’algoritmo di TikTok.
Non so perché o come sia successo e temo non lo sappia nemmeno ByteDance, entità potentissima e lontana dai nostri destini. Credo però che continuerò a fare video, sulle mappe e altre storie. Al primo balletto che mi vedete fare, abbattetemi con uno di quei dardi colorati che sparano ai rinoceronti in fuga. #content #business #mindset
The internet used to be fun: una collezione di pezzi e risorse sulla gloria passata (ma non perduta per sempre!) del web.
Sora.
Infine,
Alcune immagini che rappresentano l’ethos di Link Molto Belli.
Ed è tutto, alla prossima, ciao.
#content #business #mindset 💛
Ciao, ma se una volta TikTok era per i balletti come Istagram per le foto quadrate, ora si scelgono solo perché sono più popolati? O mi sfugge una feature?