Ciao,
sono Pietro Minto e questa è Link Molto Belli, spero stiate bene. Come al solito, una mappa e i link della settimana, avanti.
“Kangnido”, una mappa della Cina (che è quella roba che sporge) e della Corea, fatta nel 1402 dai coreani Kwon Kun e Yi Hoe, che comunque si sono impegnati molto. Da notare l’Europa, se riuscite a vederla, e il Giappone, che è proprio spostato.
“Ancient Egyptian mummies still smell nice, study finds”.
A proposito, un mouse senza fili e che profuma.
La puntata di Screenshot sui segnali… particolari provenienti da Microsoft per quanto riguarda le AI (qui su Spreaker).
Un sito dedicato al pesce in lattina e nient’altro, finalmente.
C’è chi vuole i tegami di Le Creseut e chi vuole trafugare reperti a forma di maiale del neolitico cinese, non siamo uguali.
La deludente verità su Jeffrey Epstein :(
Sorrisoni tenendo in mano documenti su degli abusi su minori. 😀
Agli influencer trumpiani (certo che esistono) era stato promesso che, nel primissimo giorno dell’amministrazione Trump, il presidente avrebbe reso pubblici tutte le carte del caso Jeffrey Epstein (miliardario condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minorenni, morto in carcere nel 2019). Con qualche settimana di ritardo, giovedì, la Casa Bianca ha fatto un grande spettacolo della consegna dei faldoni sul caso, che però si sono rivelati molto “deludenti”, in quanto censurati e/o già noti.
Occorre separare i fatti dal mito, in questa turpe storia. Sappiamo che molte persone famose e potenti – tra cui Trump, Musk, Gates, Clinton & co. – hanno avuto rapporti con Epstein, o visitato la sua famigerata isola-dungeon. Ma gli influencer in questione si aspettavano di più: nel corso degli anni hanno fatto del caso una sorta di QAnon parallelo, un microcosmo di corruzione e perversione e sfruttamento al cui centro dev’esserci il Partito Democratico e le élite di Hollywood.
La realtà dello scandalo Epstein, per quanto putrida, non sarà mai all’altezza della perfezione delle loro fantasie politiche, in cui ad avere torto sono sempre i nemici di questa destra imbecille. La prova? Ci sono molte prove della bromance tra Epstein il Mostro e il loro beniamino Trump, ma in questo caso, e solo in questo caso, i trumpiani sottilizzano: “Non è come sembra, era lì per informarsi, raccogliere prove per incastrarlo!”, e così via.
Jeffrey Epstein sarà sempre uno spauracchio, “un mistero irrisolto”, perché la soluzione – o gli scampoli di soluzione a nostra disposizione – è troppo complessa per adeguarsi a quello che è di fatto un sogno ad occhi aperto. E non lo farà mai. Poco importa, potranno continuare a fantasticarci su.
O, per dirla con molte meno parole:
Infine, un contenuto obbligatorio quando si parla di Epstein.
Ma torniamo a noi: "The closer to the train station, the worse the kebab", ora abbiamo le prove.
Ascoltare un audio libro non è come leggere un libro? Ne ho scritto per Il Post.
Un viaggio nell’ipocondria, di Lorenzo Gramatica.
Frangiflutti di formaggio. (“Frangiflutti”? Bellissima parola.)
Infine,
Ed è tutto, a sabato prossimo, ciao!
Sulla mappa io vedo quella che potrebbe essere l'India, verso ovest, non vedo Europa, o sbaglio, manco ci cagavano. Quello in fondo assomiglia molto a Lou Lou Reed.
L'ultima foto mi ha fatto più male di quanto mi sarei aspettato