Link Molto Belli: Dove eravamo rimasti
Ciao,
sono Pietro Minto e questa è Link Molto Belli, di ritorno dalle ferie estive (in realtà io lavoro già da qualche settimana #hustleculture). In questa edizione, un bel po’ di link che mi sono rimasti sul groppone mentre la newsletter era ferma ai box. Buona lettura!
I paesi citati dall’inno polacco, che pare un testo particolarmente passivo-aggressivo (chissà perché). L’Italia viene “menzionata” sin dal titolo dell’inno, che è stato scritto a Reggio Emila; Germania e Russia sono viste male per motivi facilmente immaginabili, ma la Svezia? Che gli ha fatto la Svezia? Tutte le risposte nella traduzione in italiano dell’inno (via).
Allora. Innanzitutto, e voglio dire innanzitutto, l'incredibile livestreaming della pagina Facebook del Monopoli, risalente al 2016.
I nostri cervelli sono fatti per lo 0,5% di plastica. Non me ne intendo, è un buon segno?
Pixel 9, il nuovo smartphone di Google, è in grado di modificare le foto aggiungendo in pochi secondi elementi – qualsiasi cosa – con le AI. “Nessuno è pronto a una cosa simile”, scrive The Verge, con tanti esempi ASSURDI.
Le cuffie che cancellano il rumore – che io amo, specie in treno – come “una tecnologia profondamente antisociale”.
Gorilla & Sofa
Veniamo così alla storia dell’estate: negli scorsi mesi si sono diffuse delle strane pubblicità con immagini generate con le AI di enormi divani a forma di gorilla. I divani sono poi andati virali su TikTok. Vediamoli:
Visto il successo delle immagini, e la scarsa tenuta della membrana che separa realtà da finzione, alcune persone hanno cominciato a chiedere divani simili. A ordinarli, pure. La gente vuole i gorilla-sofa. Qualcuno ha quindi provato a fabbricarli: "Questa cosa è fatta con le AI ma in Cina tutto è possibile” ha detto un tale sul TikTok dell’azienda Sun Yao / Foshan Furniture. Dopo parecchie prove e molti fallimenti, ci sono riusciti. Beh, insomma, quasi. Il candidato spieghi perché questo divanone è la metafora definitiva del 2024.
Si dice che di notte i gorilla si sveglino e puniscano chi li usa come divano. Buon riposo.
E ora qualcosa di diverso: è tornato anche Screenshot, il podcast sulle cose dai nostri schermi che faccio per il Foglio. In questa puntata, una domanda: ma a che serve Spotify oggi? Tra podcast, video, audiolibri e un feed sempre più da social network, il servizio per ascoltare la musica fa troppe cose per poterci far ascoltare la musica in santa pace. Per ascoltare la puntata contro Spotify puoi usare il player Spotify qui sotto – oppure andare su Spreaker.
Cosa c’entra MrBeast con la Convenzione di Ginevra? Ne ho scritto qui.
Tutte le bandiere del movimento MAGA (che per essere un movimento patriottico non sembra avere molto rispetto del sacro vessillo 🧐).
Cucinare un puffo, che fame!
Vanni Santoni e la Firenze prima di Instagram: “Ora tutti si lamentano dell’overtourism, ma era ovvio che la presenza degli studenti, con le facoltà e quindi con i servizi per gli studenti – librerie, barretti, localini, case in affitto per gli studenti, magari in vecchi palazzi – ‘proteggeva’ il centro storico, garantiva la presenza di almeno qualche grado di realtà.”
I’m sorry, manifesti dei movimenti cristiani cinesi del XX secolo, i wasn’t familiar with your game.
Infine,
Ed è tutto. Siamo tornati, gente! In molti dicevano che non saremmo tornati e invece eccoci qui (in realtà nessuno l’aveva detto). A sabato prossimo, ciao.