π Il magico potere del joyscrolling π
Lβautore sabato sera.
Cos'Γ¨ successo questo fine settimana?
Sabato sera ero davanti alla televisione intento a guardare Twitter. Non Γ¨ mai un buon segno quando succede. Significa che le sabbie mobili del doomscrolling mi hanno avvinghiato, e sto sprofondando. Per doomscrolling, per chi non lo sapesse, si intende il fenomeno che ci incolla agli schermi in una pioggia di pessime notizie e tweet ansiogeni, ovvero il principale vizio di questi anni.
E invece, sabato sera, mentre fissavo tv e social, ero felice. Lo eravamo tutti. Per una sera internet ha mantenuto fede alle assurde promesse (e speranze) della cyber utopia, sembrando un luogo in cui divertirsi e informarsi senza avere attacchi dβansia. Stavo guardando la diretta della CNN (π ) e non capivo, non riconoscevo quel momento cosΓ¬ alieno, pieno di gesti ormai rituali associati a emozioni inedite. CosΓ¬, ho scritto un promemoria, una testimonianza di quellβattimo, e lβho inciso su Twitter, lβhabitat naturale del doomscrolling:
Certo, tornassi indietro scriverei qualcosa di piΓΉ profondo, una riflessione, ma bisogna accettare i propri limiti. Quindi, βChe bombaβ. Ero felice e connesso, pronto a citare il motto βStay hungry stay foolishβ del Whole Earth Catalog, a crederci. Il www mi stava fregando, ancora.
Emozioni fortissime su cui nei giorni successivi allβEvento ho riflettuto, concludendo che la mia gioia β e quella di molti altri, presumo β non era data dalla vittoria di Biden e Kamala Harris. Non del tutto. A rendere quel momento speciale era ovviamente la sconfitta di Donald Trump, il colpo al cuore dato in diretta mondiale allβepicentro delle mie ansie glocal, lβicona di merda di questi tempi di merda: uno spauracchio, se volete, ma che spauracchio, con i codici delle bombe atomiche a portata di mano.
Mi sono quindi convinto che il joyscrolling, come qualcuno su Twitter lo ha subito battezzato, non era altro che prezioso materiale di scarto del doomscrolling altrui, quello di Trump e dei suoi sostenitori, il diamante formatosi da una tonnellata di carbone. Mi sono chiesto quanto devono essersi divertiti, i trumpiani, esattamente quattro anni fa, quando il nostro mondo fu oscurato dallβelezione di Trump dando inizio allβEra del Doomscrolling. La risposta: si sono divertiti esattamente quanto noi. Forse, dannazione, anche di piΓΉ, con quellβidea di aver sconfitto il Golia pluto-guidaico-liberal-massone.
Come disse Cartman, βyour tears of unfathomable sadness are deliciousβ.
Γ schadenfreude, insomma: la felicitΓ per le disgrazie degli altri. Unβemozione contorta e potente che perΓ² brucia carburante in fretta. Se qualcuno, il giorno dopo il grande evento, si Γ¨ svegliato con lβhangover, ora sa il perchΓ©.
Lβobiettivo per i prossimi quattro anni? Tendere verso quella gioia che abbiamo provato sabato, trovando una fonte dβenergia pulita e sostenibile, magari non legata alle sventure altrui. E non perchΓ© non sia giusto godere dei sogni infranti dei fascisti, eh!, ma perchΓ© sarebbe piΓΉ salutare per noi, tutto qui.
Da qualche parte, lΓ¬ fuori, cβΓ¨ una sorgente di joyscrolling che ci aspetta. Pura, naturale, incontaminata. E no, non Γ¨ su Twitter.
Bonus: lβultima puntata di Last Week Tonight.
Per festeggiare, ho mandato questa newsletterina speciale a tutt*, non solo agli abbonati e sostenitori di Link Molto Belli. Se vuoi diventarlo, comunque, puoi andare qua e diventarlo. Ciao.